Emanuele Aldrovandi
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Emanuele Aldrovandi (Reggio Emilia, 1985), autore, sceneggiatore, traduttore e regista. Ha scritto numerosi testi teatrali vincendo, fra gli altri, il Premio Riccione-Tondelli, il Premio Hystrio, il Premio Pirandello, il Premio Fersen e il Mario Fratti Award. È fondatore e direttore artistico dell’Associazione Teatrale Autori Vivi, ha lavorato con alcuni dei più importanti teatri italiani, fra cui Teatro Elfo Puccini di Milano, ERT – Emilia Romagna Teatro Nazionale e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, ha collaborato con compagnie come MaMiMò, ATIR e Chronos3 e ha partecipato a progetti internazionali, fra gli altri, con Opera di Pechino, LAC Lugano, Sala Beckett Barcellona e The Tank Theater di New York. È uno degli autori selezionati da Fabulamundi Playwriting Europe e i suoi testi sono stati tradotti, messi in scena e pubblicati in inglese, tedesco, francese, spagnolo, polacco, sloveno, ceco, rumeno, catalano e arabo. Per il cinema ha scritto e diretto tre cortometraggi, presentati in numerosi festival nazionali e internazionali. Insegna alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano e tiene vari workshop in Italia e all’estero. Il nostro grande niente, edito da Einaudi nel 2024, è il suo primo romanzo.
Photo credit: Laila Pozzo
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BIBLIOGRAFIA
Il nostro grande niente, Einaudi, 2024
Eventi
EMANUELE ALDROVANDI
VirusLibro incontra Leggenda: Il nostro grande niente, Einaudi, 2024
Libro in Evidenza
Il nostro grande niente, Einaudi, 2024
Tra pochi giorni lui avrebbe sposato la ragazza con gli occhi grandi, se non fosse morto in un incidente stradale. E adesso la vede tornare in quella che era la loro casa, trovare il suo computer sul tavolo e le ciabatte che lei gli aveva regalato in corridoio, dove lui le ha lasciate. La tazza invece è sul bordo del lavandino: lei ci infila il naso dentro e scoppia a piangere. Non vuole mangiare, anche se la madre insiste, ha perso la fame. Poi però, distrattamente, beve un sorso di caffè, morde un biscotto, e si stupisce di trovarlo buonissimo, come prima che lui morisse, come sempre. Forse è in quel momento che inizia il suo faticoso ritorno alla vita, ed è la voce di lui a raccontarlo. Giorno dopo giorno, vede scorrere l’esistenza di lei – che cambia città, si sposa, ha figli – catturando le istantanee di un tempo che non gli appartiene; le alterna ai ricordi di un amore che credeva unico. Ma se avesse l’occasione di vivere ancora, come reagirebbe alla certezza che del suo grande amore, nel giro di un attimo, potrebbe non restare niente? Con leggerezza e disincanto, Emanuele Aldrovandi si interroga sulla natura delle relazioni, mettendo in scena il desiderio indicibile che il mondo finisca con noi.